La Cartina

11 Novembre 2016 con Caterina, Bruno ed Ettore


difficoltà: E (cosa significa?)
Quota partenza (m): 1550
Quota vetta/quota massima (m): 2367
Dislivello salita totale (m): 920
Cartina di riferimento: Fraternali n° 14

Descrizione percorso tratto da “gambeinspalla.org”

Punto di partenza:
Da Mondovì (uscita della Torino-Savona) si raggiungono Cuneo e Borgo San Dalmazzo, da dove si risale la Valle Stura fino a Demonte ( 53 km da Mondovì). Da qui si svolta a destra lungo la stretta rotabile che risale il lungo Vallone dell’Arma fino a San Giacomo (1315 m, 62 km da Mondovì).
Abbandonata la strada principale diretta al Colle di Valcavera, si svolta a destra presso un abbeveratoio e si prosegue lungo una stretta stradina asfaltata che risale il Vallone di San Giacomo.
Superata una strettoia rocciosa, la strada raggiunge una radura dove il vallone si allarga: prendendo quota con diversi tornanti fra i pascoli sulla destra idrografica, si raggiungono i nuovi edifici del Gias Bourel (1660 m, 3,5 km circa da San Giacomo), da dove il fondo stradale si fa sterrato e piuttosto accidentato.
Se non si dispone di un mezzo fuoristrada, qui conviene parcheggiare in uno dei pochi slarghi disponibili.
(Per questo itinerario noi abbiamo parcheggiato prima a 1550 m. a 3 Km circa da S. Giacomo)

Itinerario:
Dal Gias Bourel si continua lungo la sterrata che, effettuati ulteriori tornanti, lascia a sinistra una breve diramazione per il Gias Contard (visibile poco più in alto, alla base di uno spuntone roccioso) ed il vallone omonimo. Con lungo percorso a lieve saliscendi, la carrareccia taglia numerosi valloncelli e si porta nuovamente presso il fondo del vallone principale, raggiungendo il poggio erboso dove sorge il Gias della Sella ( 1848 m , h 1,00 dal Gias Bourel).
Fin qui è possibile giungere con automezzi dalle adeguate caratteristiche fuoristrada: la sterrata, infatti, anche se ben tracciata, presenta un fondo assai sconnesso, specie in corrispondenza dei rii che solcano i numerosi valloncelli laterali attraversati.
Il gias, ancora attivo, è costituito da un’antica allungata costruzione con volta a semibotte a cui è stato affiancato un rustico riparo in lamiera ondulata: purtroppo l’antico tetto a “lose” è stato sostituito da una più funzionale ma meno caratteristica copertura in cemento.
Dal Gias della Sella si abbandona la carrareccia, che prosegue verso la Costa Gardon , e si attaccano direttamente i ripidi pendii erbosi alle spalle dell’alpeggio: inizialmente, oltre la zona di stabulazione degli animali, si reperisce una labile traccia che rimonta con stretti tornanti il pendio pascolivo, mantenendosi fra due ruscelli di cui quello a sinistra forma in alto una evidente piccola cascata.
Più in alto, quando la pendenza aumenta decisamente, le tracce spariscono: bisogna comunque puntare alla piccola cascata precedentemente menzionata.
Raggiunto il piede del piccolo risalto, si ritrova una appena accennata traccia che sale a destra con alcuni tornanti fra detriti e qualche roccetta e che consente di toccare un primo limitato ripiano erboso con vecchio gias (Chiot Soutan).
Risalito il breve pendio erboso a monte del ripiano lungo un solco terroso, si esce sul più ampio Chiot Soubeiran (2071 m), vasto pianoro pascolivo ai piedi dei pendii erbosi terminali del Monte Bram: sul ripiano sorgono i ruderi di alcuni vecchi gias.
Dal Chiot Soubeiran si segue una delle numerose tracce che salgono in diagonale verso sinistra, aggirano un primo costone erboso e si inoltrano poi in un’ampia valletta pascoliva: poco oltre le tracce si fanno confuse, ma basta puntare con moderata salita alla base dell’ampia insellatura terrosa alla testata della valletta per non sbagliare.
Giunti ai piedi della depressione, con brevissima salita lungo tracce ora ben marcate si raggiunge l’insellatura chiamata l’Aigaversa (o Colle del Monte Bram, 2178 m, h 0,50 dal Gias della Sella, paline). Sull’insellatura, costituita da terriccio e detriti di color rosso bruno, si incrocia il sentiero segnalato della “Curnis Auta” che unisce il Bivacco Rosset all’ex Rifugio Trofarello.
Dal passo si prosegue brevemente a destra lungo il tracciato segnalato della “Curnis Auta” poi, quando il sentiero abbandona il crinale per scendere leggermente sul versante Stura, si prosegue lungo l’ampio spartiacque erboso. Per evidenti tracce si rimonta la lunga e panoramica cresta ovest del Monte Bram, si aggirano sul lato Stura alcuni modestissimi affioramenti rocciosi e, con un ultimo tratto più ripido, si raggiunge il segnale trigonometrico posto sulla vetta del Monte Bram ( 2357 m , h 0,30 dall’Aigaversa).
Splendido panorama che va dalle Alpi Liguri alle Marittime fino alle Cozie ed al Monviso, in bella evidenza.
Dalla cima si scende ora lungo la ripida cresta sud-est: ad un primo tratto erboso ne segue un secondo più detritico, fino a raggiungere una selletta. Oltre un piccolo dosso si scende lungo una elementare placchetta in una curiosa valletta, quasi una trincea naturale, racchiusa fra disgregati pinnacoli rocciosi.
Seguendo una traccia verso sinistra si raggiunge una forcellina con grossi blocchi, ai piedi di una paretina strapiombante.
Si scende sull’altro versante per pochi metri su roccette, ritornando quindi su sicuro terreno erboso. Si prosegue per breve tratto a mezza costa, tagliando un ripido pendio erboso (tracce), per ritornare quasi subito sul filo di cresta, in questo tratto nuovamente ampio ed erboso.
Con splendide vedute sul profondo Vallone delle Frise (sul fondo del quale appaiono le varie frazioni alla sua testata) si prosegue effettuando un ampio semicerchio verso destra, fino a portarsi alla base del breve dirupo che sorregge la cima della Quota 2346.
Aggiratolo sul lato destro (Stura) si rimonta appena possibile un ripido ma breve pendio di terra e pietrame fin sulla vetta della Quota 2346.
Si continua ancora scendendo brevemente per un comodo tratto prativo fino ad una ampia insellatura erbosa, dove convergono alcune evidenti tracce.
Portandosi pochi metri sul versante Grana, si rimonta per tracce un’evidente rampa erbosa che sbocca ad un colletto pochi metri a destra della sommità del Monte Grum (2366 m, h 0,40 dal Monte Bram). Fantastico panorama, ancora più aperto che dal Bram, sulle Alpi Liguri e Marittime, con l’immensa pianura ai nostri piedi!
Ritornati all’insellatura, si scendono i poco inclinati pendii erbosi sul versante Stura, obliquando leggermente verso destra, fino a raggiungere le sponde del piccolo e pittoresco Laghetto del Bram (2208 m, h 0,20 dal Monte Grum), già ben visibile dalla cima.
Qui si incontrano nuovamente i segnavia e le tracce della “Curnis Auta”.
Dal lago si discendono lungo labili tracce (ma anche senza percorso obbligato) i pendii pascolivi sottostanti, traversando contemporaneamente verso destra, fino a portarsi nuovamente sul ripiano del Chiot Soubeiran. Da qui, lungo il percorso già seguito in salita, al Gias della Sella (h 0,40 dal Laghetto del Bram) ed al Gias Bourel (h 0,50 dal Gias della Sella).

Le foto

Sviluppo del percorso

Sviluppo del percorso

l’Aigaversa o Colle del Monte Bram 2178 m.

Panorama dall'Aigaversa

Dall'Aigaversa

Sull'Aigaversa

Sull'Aigaversa

Salendo sul Bram

Il Bram

Sul Bram

Arrivo di una tormenta

Dal Bram

Sul Grum

Sul Grum

Sul Grum

Sosta pranzo

Cima Gardon

Fontana al Gias Gardon

Il ritorno al Colle del Bram

Il ritorno all'Agiversa o Colle del monte Bram

Il freddo c'è!

Il freddo c'è!

I Panorami

I Panorami

I Panorami

I Panorami

I Panorami

I Panorami

I Panorami