AZTECHI

 

Aztèchi, in sp. Aztecas, popolazione dell'antico Messico, giunta in successive ondate da una mitica terra del nord, a partire probabilmente dall'VIII sec., mentre, secondo la tradizione nazionale, la migrazione sarebbe avvenuta intorno al 1160.

 

LA RELIGIONE

Ometecutli e Omecihuatl; gli uomini, da Tezcatlipoca e Quetzalcoatl, che erano in lotta tra di loro. Tezcatlipoca era originario del paese dei Mixtechi dove regnava sui quattro punti cardinali, con un colore diverso per ciascuno di essi. Presso gli Aztechi, Tezcatlipoca si suddivise in quattro diverse divinità:

il dio rosso dell'ovest prese il nome di Xipe Totec; 

blu del sud si chiamò Huitzilopochtli; 

bianco dell'est si chiamò Quetzalcoatl; 

nero del nord mantenne il nome di Tezcatlipoca.

Tezcatlipoca, che era rappresentato con un solo piede e che al posto dell'altro piede aveva una testa di serpente, era probabilmente il dio più potente, considerato come la provvidenza e adorato come l'inventore del fuoco. Tlaloc, dio dell'acqua e della pioggia, era una divinità di Teotihuacán, adottata poi dagli Aztechi. Quetzalcoatl, il “serpente piumato”, era il dio tribale dei Toltechi, e divenne per gli Aztechi dio della vita e dei gemelli; egli era inoltre il dio dell'aria, del vento e del pianeta Venere. Le innumerevoli divinità azteche rappresentavano le diverse forze della natura. Un posto d'onore spettava a Huitzilopochtli, divinità tribale dei Tenochcas, dio della guerra, manifestazione del Sole, signore del mondo: placava la fame e la sete con la carne e il sangue dei nemici e gli venivano perciò sacrificate regolarmente numerose vittime scelte tra i prigionieri. Per poter sempre disporre di vittime era quindi necessario fare le guerre, oppure, in casi estremi, allestire combattimenti e sacrificare i vinti. I sacrifici, spesso veri e propri stermini, erano particolarmente crudeli e si svolgevano per lo più al sommo del teocalli, grande tempio a forma di piramide: il sacerdote apriva il petto della vittima con un coltello e ne strappava il cuore ancora palpitante offrendolo al Sole. Le cerimonie venivano celebrate secondo un calendario liturgico chiamato “tonalpohualli” esemplato sul calendario solare che regolava la vita rurale. Ogni mese aveva la sua divinità e le sue feste particolari e quindi i suoi riti sacrificali. Il calendario era costituito da sole immagini e la grande pietra di cui era fatto rivela, attraverso i geroglifici che vi sono scolpiti, la concezione azteca dell'origine del mondo.
La vita degli Aztechi si svolgeva tutta sotto il controllo della religione, dalla nascita fino alla morte.

LA POLITICA

 L'organizzazione politica era una rigida teocrazia militare; e proprio con metodi tirannici e sanguinari gli Aztechi riuscirono a imporsi a un gran numero di tribù. Uno dei loro miti, però, fu causa della loro rovina. Essi credevano infatti che Quetzalcoatl, il barbuto dio bianco civilizzatore, scomparso verso l'ovest, dovesse un giorno ritornare dall'est. L'arrivo di Cortés fu quindi salutato come il ritorno di Quetzalcoatl, venuto per regnare sui suoi sudditi. A causa di questa loro convinzione, e anche perché i barbari sacrifici umani di prigionieri avevano finito per renderli invisi ai popoli vicini, gli Aztechi, uno dei popoli più bellicosi dell'America, furono rapidamente sottomessi da poche centinaia di Spagnoli.