ISLA MUJERES E CONTOY

 

Se siete sulla costa caraibica del Messico non potete non andare a visitare l'isola di Contoy e, già che ci siete, l'isola delle Mujeres.

Accedere a Contoy non è facile, il tutto è regolato dalle guardie del parco le quali permettono l'accesso solo a due imbarcazioni al giorno e accompagnano i visitatori spiegando le particolarità del posto e stando attenti che non causino danni.
Infatti Contoy è un isola "protetta" -  è una riserva ornitologica popolata da pellicani, cormorani, fregate e aironi - sede di un osservatorio per lo studio delle fregate, una razza di volatili, con apertura alare che arriva a 2 metri. Proprio per questa particolarità questi uccelli non possono mai "atterrare" sulla terra ferma o sull'acqua perché non riuscirebbero più a riprendere il volo. Grazie ai gabbiani (e al loro lavoro!), ai quali rubano il cibo in volo ed alla foresta dell'isola, che con la vegetazione molto alta gli permette di decollare ed atterrare, l'isola di Contoy è il luogo ideale per la nidificazione e riproduzione delle fregate.

Partendo da Cancún con una delle barche autorizzate si naviga per circa un'ora nello splendido mare caraibico fino a raggiungere l'Isla Mujeres per una brevissima sosta: giusto il tempo di caricare sulla barca un barracuda (praticamente il pranzo!). Poi di nuovo in mare fino ad arrivare alla barriera corallina. Ci si ritrova nel bel mezzo del mare, a vista d'occhio non si vede nemmeno un'isoletta e armati di pinne, maschera e boccaglio ci si butta in acqua (molto meglio di una piscina, sia per il colore, sia per la limpidezza!) e per quasi 45 minuti ci si gode uno spettacolo indimenticabile: nelle splendide acque dei Caraibi - profonde dai 2 ai 5 mt massimo - un insieme di pesci colorati, coralli, ventagli blu, conchiglie... Poi di nuovo in barca e tra uno spuntino e una bevanda dissetante si arriva all'Isla Contoy.

La prima cosa che viene in mente quando si comincia ad intravedere l'isola è: esistono davvero le isole che si vedono in cartolina! Spiaggia deserta, un molo piccolissimo, palme che si "lanciano" nel mare azzurro e dietro una vegetazione ricca e rigogliosa!

Finalmente a terra i marinai iniziano a preparare il pranzo mentre uno dei biologi ci accompagna alla scoperta dell'isola.
Il giro riserva delle sorprese: se da una parte l'isola è "da cartolina" dall'altra si scopre una scogliera a picco sul Golfo del Messico, un mare mosso e scuro che si infrange sugli scogli senza vegetazione. Dall'alto della scogliera si può vedere la differenza dei due mari e della terra, mentre nel cielo volano le fregate! Scendendo verso l'oasi di nidificazione delle fregate gli alberi (molto alti) lasciano intravedere un laghetto di colore verde scuro: un particolare tipo di radice da questa colorazione, e un odore intenso, all'acqua. Sulla cima degli alberi le fregate si riposano nell'attesa di spiccare il volo. L'accompagnatore invita a tornare alla spiaggia, ma invece di tornare dalla scogliera fa proseguire il giro passando sotto gli alberi: incontriamo paguri di tutte le dimensioni che girano indisturbati tra piante e rami che sbucano anche dal terreno, un formicaio compare su un ramo, a volte si scavalcano tronchi altre ci si deve abbassare per passarci sotto; la luce filtra dalla cima degli alberi mentre l'aria è calda e molto, molto umida! Poi di colpo all'aria aperta: sotto il sole un'iguana è immobile mentre si sente che il nostro pranzo è quasi pronto! Giusto il tempo per un bel bagno e una veloce asciugatina sulla "nostra" spiaggia e poi a tavola, in compagnia anche di alcune iguane curiose o forse in attesa che Fernandito gli "allunghi" un pezzettino di pane o semplicemente in pace, a casa loro!!!
Un po' di riposo dopo pranzo e poi di nuovo in barca verso l'Isla Mujeres, l'isola delle donne, stavolta per una visita!

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Chiamata così dagli Spagnoli per le statue di figure femminili, è un'isola di pescatori con un porto in cui si riparano le navi che si avventurano nel Golfo del Messico per pescare prelibatezze quali il barracuda. Grazie ai turisti, ed ai soldi che questi portano, la principale attività dell'isola non è la pesca ma il turismo: qualche albergo, ristoranti e soprattutto i souvenir.

Quest'isola un tempo era rifugio dei pirati che infestavano la zona. Lunga 8 km e larga al massimo 800 mt ospita sulla costa meridionale El Garrafón, una riserva naturale protetta con la barriera corallina, dove si nuota fra pesci dai colori sgargianti.  Proseguendo verso la punta dell'isola si possono ammirare le rovine maya.

Barche con il fondo trasparente consentono di esplorare El Dormitorio: cimitero di navi pirata adagiate su di un fondale di poche decine di metri. La spiaggia più nota del borgo è Playa Cocoteros, al fondo di calle Hidalgo. Le migliori spiagge sono sulla costa meridionale: Playa Paraíso; Playa Lancheros, dove si trova anche la Fortezza di Mundaca che racconta una struggente storia d'amore: protagonista il feroce pirata Fermín Antonio Mundaca de Marechaja che per gli occhi di una bella isolana costruì il palazzo, ma lei non lo volle e lui morì di crepacuore.