Breve introduzione alla civiltà Maya 

MÉRIDA - DZIBILCHALTUN - PROGRESO

 

Mérida, capitale dello stato di Yucatán.
Fondata nel 1542 da Francisco De Montejo sulle rovine dell’antico centro cerimoniale Maya di Tihó, dal quale gli spagnoli ricavarono le pietre con le quali costruirono la cattedrale della città, la prima del nuovo mondo, Mérida è una tranquilla città di circa un milione di abitanti.
L’urbanistica della piazza principale circondata da alcuni splendidi palazzi coloniali, ricalca gli allineamenti delle rovine preispaniche. 

Ancora oggi si possono osservare i fasti di un'epoca caratterizzata dallo sfruttamento di quello che fu chiamato "l’oro verde" dello Yucatán: l’henequen. Con questo nome è conosciuta l’agave sisaliana, dalla quale viene estratta la preziosa fibra per cordami e stuoie che per decenni ha fatto la fortuna dei latifondisti yucatechi.
I proprietari delle grandi "haciendas henequeneras" infatti, a causa dell’isolamento geografico della penisola, avevano stretto relazioni con gli Stati Uniti e con l’Europa, riportando in patria alcune mode che avrebbero contraddistinto tanto l'aspetto urbanistico della città quanto la cultura dei suoi abitanti.
Si può entrare in città percorrendo l’elegante Paseo de Montejo, fiancheggiato da lussuosi palazzi di stile francese a imitazione dei Campi Elisi parigini, e giungere al centro, affollatissimo e affascinante, sede di un mercato tra i più colorati e ricchi del Messico.

 

Dzibilchaltun, zona archeologica.
A pochi chilometri da Merida, al centro di una riserva ricca di valori naturalistici, la città di Dzibilchaltun (fondata nel 500 a. c.), è stata una delle più antiche e importanti dell’area Maya. La vicinanza al mare e alle saline ne aveva fatto un attivo centro mercantile e prima del suo abbandono, avvenuto intorno all’anno 800 d.c., sembra che contasse con una popolazione di ottantamila abitanti.
La zona archeologica offre un interessante museo, un paradisiaco cenote cristallino e alcune eleganti costruzioni, una delle quali, la Casa delle Sette Bambole, è famosa per il suggestivo allineamento del sole attraverso le sue porte durante gli equinozi.

 

Progreso, costa del Golfo del Messico.
Situata a 35 chilometri a nord di Merida, la cittadina di Progreso è il tradizionale luogo di villeggiatura estiva dei meridani. In realtà, per via dei bassi fondali la spiaggia non è delle più belle, ma il lungo stagno costiero (cienaga) che le sta alle spalle è popolato da mangrovie e da molte specie di uccelli, compresi i bellissimi fenicotteri rosa.
Il terminale marittimo, che dispone di un molo d’attracco di 7 chilometri, ha preso il posto del porto di Sisal ormai insabbiato, dove veniva imbarcata la fibra di henequen per i mercati europei e statunitensi.

 

 

 

ZONA ARCHEOLOGICA DI RIO BEC

Lungo il confine tra gli stati di Campeche e di Quintana Roo, si trovano alcuni centri cerimoniali caratterizzati dalla impronta stilistica denominata Rio Bec, che si è sviluppata nel periodo classico, vale a dire tra il 500 e l’800 d.c.
Tra essi spiccano per importanza Xpujil, Becán e Chicanná, immersi nella foresta pluviale sempreverde, in un’area un tempo densamente popolata e ricca di terrazzamenti agricoli per oltre 10 mila chilometri quadrati.
Vi si possono ammirare piccoli palazzi con corpi annessi a forma di torri, inaccessibili e prive di qualsiasi funzione, eretti con l’unico scopo di produrre un effetto scenografico.

 

 

 

ZONA ARCHEOLOGICA PUUC

Situata a sud di Merida, nell’unica zona singolarmente collinosa della penisola, la Zona Puuc offre i più eleganti e raffinati centri cerimoniali della intera area Maya, tra i quali Labnà, Sayil, Kabah e la meravigliosa Uxmal, vera perla del periodo tardo classico (800 -900 d.c.) e fulcro culturale del territorio Maya della penisola. In questo centro cerimoniale l’arte architettonica dei Maya si è espressa al suo meglio, sia per i preziosi ceselli in pietra tagliata che per le eleganti volumetrie degli edifici. 

 

 

RISERVA DELLA BIOSFERA E ZONA ARCHEOLOGICA DI CALAKMUL

Situata lungo il confine tra Guatemala, stato di Campeche e stato di Quintana Roo, costituita nel 1989 con una superficie di oltre 700 mila ettari, la riserva conta con una notevole ricchezza biologica e con numerosi e importanti siti archeologici tra i quali Calakmul, che da il nome alla riserva, che si raggiunge con una strada privata di circa 60 chilometri.
Il territorio della riserva costituisce la parte alta della colonna vertebrale della penisola di Yucatán e vede l’unione di due distinte aree biologiche: quella peninsulare yucateca e quella del Petén guatemalteco, con differenti ecosistemi caratterizzati da grandi diversità, ricchezza e fragilità.
Nella riserva sono state osservate 235 specie di uccelli e 94 specie di mammiferi, tra i quali il giaguaro, l’ocelot, il tigrillo, la scimmia urlatrice, il tapiro e il formichiere.
Nell’area archeologica di Calakmul (700a.c. - 900d.c.) sono state identificate 6.250 strutture, 108 steli, una muraglia di 6 metri di altezza, due tombe reali e un complesso sistema idraulico che riforniva la città per mezzo di canali.
Ovviamente le descrizioni tecniche non possono trasmettere l’emozione che pervade il visitatore durante il percorso nella jungla tra i resti di quella che fu una delle grandi città Maya del periodo Classico.

 

 

 

ZONA ARCHEOLOGICA DI KOHUNLICH

Situata a circa 10 chilometri a sud della statale 186, la zona archeologica di Kohunlich (300a.c. - 1200d.c.) è sicuramente una delle più spettacolari del sud della penisola, sia per la sua ubicazione all’interno di una folta macchia di palme poco comuni (corozos), sia per la sua raffinata urbanistica che offre scorci di rara bellezza nonché misteriosi allineamenti solari che si verificano il 12 aprile, data questa che ancora non ha trovato una spiegazione convincente. Riscoperta solo nel 1968, è tutt’ora oggetto di studi e importanti lavori archeologici.

 

 

 

CHETUMAL - I LAMANTINI

Fondata col nome di Payo Obispo nel 1898 nell’intento di controllare i traffici di armi tra i Maya ribelli di Chan Santa Cruz e il Belize (allora Honduras Britannico), la città di Chetumal è al centro di una zona le cui meraviglie naturali sono ancora sconosciute al grande pubblico. La piacevole cittadina di frontiera, capitale dello stato di Quintana Roo, si affaccia infatti su una baia che fa parte di un bacino idrico formato da importantissimi ecosistemi quali la riviera del Rio Hondo, la Laguna Guerrero e la Laguna Bacalar.
In queste acque salmastre dalle trasparenze sorprendenti, vivono diversi esemplari di lamantini, rari mammiferi marini paciosi e lenti, oggetto di studi e di monitoraggio. La popolazione è stabile ma la crescita della città ne minaccia la sopravvivenza. Con le opportune precauzioni e autorizzazioni si possono osservare dalla barca. Un’esperienza indimenticabile.

 

 

 

FELIPE CARRILLO PUERTO E LA GUERRA DE CASTAS

Nell’anno 1847 le popolazioni maya dei territori di Quintana Roo (divenuti stato solo nel 1974), si sollevarono in quella che sarebbe stata una delle più lunghe e combattute guerre di liberazione intraprese dai nativi americani. Il nome di "guerra delle caste" risulta fuorviante rispetto ai veri motivi dello scontro, che risalgono alla Conquista e che ancora in parte sussistono.
Caposaldo dei maya ribelli era la cittadina di Chan Santa Cruz, da loro fondata nel 1850 intorno a un oratorio in cui veneravano il simbolo sincretico della "Cruz Parlante", un oracolo che li guidava nella lotta. Ancora oggi, che dell’antico pueblo ribelle non rimane neppure il nome (cambiato in Felipe Carrillo Puerto nel 1924), alcune comunità indigene sono organizzate in maniera teocratica e, a volte, consentono ai visitatori l’accesso ai loro luoghi sacri. Nei pueblos di Tepich, Thiosuco e Tixcacal, fra gli altri, si possono ancora osservare le ferite della lunga guerra e la sopravvivenza delle antiche tradizioni.

 

 

 

TULUM, LE SPIAGGE E LA RISERVA DI SIAN KA’AN

In questo tratto della costa del caribe messicano sono concentrati alcuni attrattivi di prim’ordine. Le rovine della città maya di Tulum, se non eccezionali dal punto di vista archeologico, lo sono certamente per la posizione a picco sul mar dei caraibi, le cui spiagge sono bellissime e bagnate da un mare dalle acque cristalline e piene di vita colorata.

La Riserva della Biosfera di Sian Ka’an comprende 528 mila ettari di territorio, è stata costituita nel 1986 ed è stata dichiarata patrimonio dell’umanità da parte dell’UNESCO. Di essa fanno parte numerosi antichi centri cerimoniali, spiagge sabbiose, mangrovie, baie, pantani costieri, spiagge rocciose, cenotes, una barriera corallina di ineguagliabile bellezza lunga 110 chilometri, e una varietà straordinaria di vita animale e vegetale. Lo sviluppo turistico della costa che inizia a Cancun sta minacciando i delicati equilibri della riserva, indipendentemente dalle rassicurazioni delle fonti ufficiali.

 

 

 

L’ISOLA DI HOLBOX E L’AREA PROTETTA DI YUM-BALAM

Proprio di fronte al Capo Catoche, il Golfo del Messico si unisce al Mar dei Caraibi. L’area protetta di Yum-Balam include questo punto cospicuo nonché la lunga isola sabbiosa di Holbox, la laguna Conil e tutto il bacino idrico retrostante, ricco di flora e fauna. L’unione dei due mari tanto diversi, da origine a una costa dalle caratteristiche uniche.
Parti terminali della barriera corallina di 500 chilometri che costeggia tutta la penisola, si protendono fin quasi dentro il golfo e originano bellissimi contrasti di colore.
Holbox é un piccolo villaggio di pescatori che conta circa 500 abitanti e conserva la sua genuinità, sopportando un impatto turistico ancora accettabile e offrendo sistemazioni molto gradevoli direttamente sulla spiaggia.

 

 

 

IZAMAL, ANTICA CITTÀ MAYA E CENTRO RELIGIOSO COLONIALE

Fondata dagli Itzaes nel tardo preclassico (300a.c. - 100d.c.), la città di Izamal é uno degli insediamenti urbani più antichi della penisola e rimase di primaria importanza fino alla Conquista.
I frati francescani utilizzarono i grandi terrapieni che ospitavano i tempi Maya per edificare uno spettacolare convento che sovrasta la città e compete con le circostanti piramidi parzialmente restaurate.
L’atrio sopraelevato della cattedrale misura 8000 metri quadrati ed é circondato da un portico di 75 archi disposti in forma di rettangolo irregolare, tale da conferire all’intero complesso una sorprendente vista d’insieme.

 

 

 

LA VIA DEI CONVENTI

A partire dal 1547 i missionari francescani cominciarono a spingersi da Mérida verso sud costruendo chiese e conventi col fine di evangelizzare le popolazioni Maya di recente sottomesse dagli spagnoli.
Nei pueblos di Mama, Maní, Chumayel, Teabo, Tecoh ed altri lungo la statale 18, si possono ammirare queste imponenti costruzioni che conferiscono alla penisola una impronta molto particolare dalla quale traspare un passato drammatico.
La tranquilla vita dei paesi contrasta con la massiccia mole delle chiese francescane, quasi a
voler ristabilire nei fatti un equilibrio che la Conquista non è riuscita a distruggere del tutto.

 

 

BONAMPAK/YAXCHILAN

L'area archeologica di Bonampak fu scoperta nel 1946. La zona si trova sulle rive del Rio Lacanjà e deve il suo nome all'archeologo Sylvanus Morley il quale, impressionato dagli affreschi scoperti in uno dei suoi palazzi, caso unico nell'intera zona maya, la battezzò col nome di Bonampak, che in lingua Maya significa "muri dipinti". Fino a pochi anni fa per raggiungere il sito era necessario camminare per un'ora e mezzo nella Selva Lacandona. Adesso il fascino dell'avventura è scomparso perché vi si arriva in macchina, però resta la stupefacente bellezza degli affreschi che sicuramente da soli valgono la visita, giacché dal punto di vista architettonico e storico il sito passa decisamente in secondo piano rispetto a molti altri.  

L'antico centro cerimoniale di Yaxchilan è situato nelle cosiddette terre basse centrali, che furono civilizzate nel corso del periodo Preclassico Medio. Durante il periodo  Classico, la zona Maya si divise in territori governati da centri primari, tra i quali Yaxchilan fu uno dei più importanti.  La zona archeologica si trova nella Selva Lacandona sulla riva del Rio Usumacinta, che funge da frontiera tra Messico e Guatemala. A tutt'oggi i Lacandoni si recano in pellegrinaggio al centro cerimoniale di Yaxchilan e il culto antico continua ad essere di grande importanza nella Comunità Lacandona. Per raggiungere il sito occorre salire in barca a Frontera Corozal e scendere il Rio Usumacinta per circa quaranta chilometri in un percorso di meraviglie naturali nel cuore della foresta alta perennifoglie. Sia le rovine che il viaggio per raggiungerle resteranno un ricordo indimenticabile.  

atto.